il mistero della statuina scomparsa

Il presepio è una cosa seria, lo sapeva anche Eduardo De Filippo che continuava a tormentare il figlio con la famosa “Te piace o’ presepe, eh?” e l’altro continuava a indispettirlo: “NO!”

Il presepio è una tradizione seria, non si può fare Natale senza la sfilata di pastori, il laghetto fatto da uno specchietto rotto, i re magi che arrivano in lontananza, le pecorelle e la nuova fauna che piano piano si è accumulata: un armadillo (che, si sa, è un abitante del medio oriente), una bella renna/cervo (idem), una gallina di dimensioni ragguardevoli che sembra uno pterodattilo vicino alle statuine più minute, cosa che succede pure con certe pecore che sono alte quasi come il loro pastore! 😀

Eh, le proporzioni sono sempre un po’ sballate, ma è anche questo il bello, l’altra cosa bella è la disposizione della grotta, perchè siamo dei grottisti, non dei capannisti, per noi la natività si svolge davvero “al freddo e al gelo”, al bando la dolce comodità di una capanna con tetto e pareti!

La grotta di solito va a sinistra così chi entra in salotto la vede subito di fronte, ma quest’anno il nipotino ha pensato di metterla dall’altra parte: ma sì, largo all’inventiva!

Anche i pastori hanno provato tutte le postazioni: scendono dai monti innevati (con i sandaletti ai piedi), stanno in gruppo con un centinaio di pecore o soletti e raminghi in mezzo al muschio (finto), suonano un paio di strumenti dando le spalle al pubblico o si pavoneggiano in bella vista mentre camminano con nonchalanche sul sentiero di sassolini bianchi

Il bue e l’asinello una volta stanno dietro, una volta di lato, una volta davanti a Maria e Giuseppe, è tutto un turbinio di postazioni, a seconda dell’estro dell’artista…l’unico che non si muove in questo balletto sincopato perchè tutto gira intorno a lui come nella pubblicità della banca, è Gesù bambino, il protagonista della rappresentazione

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Lui è tranquillo, ha la parte del leone, e non deve neanche entrare in scena subito: se ne sta al calduccio nella scatola fino al 24 notte, mentre i suoi amici e parenti devono uscire e dare il meglio di sè all’inizio di dicembre

Solo che ieri notte quando sono andata per metterlo al suo posto non si faceva trovare, si vede che non aveva voglia di andare in scena perchè ho passato mezz’ora a cercarlo senza esito: ma dove cavolo si è nascosto?

In realtà non ho detto cavolo, nella la santa notte natalizia echeggiavano non solo cori d’angeli e di cherubini ma anche qualche parola un po’ più pesantina!

“Ma l’avevo messo qua, e qua non c’è, ma dove ti sei ficcato? Ho capito che sei stufo di fare sempre la parte del buono che si congela le orecchie appena nato ma questo è il tuo lavoro e quindi…ma dove cavolo (idem come sopra) ti sei cacciato, accipicchia (idem)!”

Niente, tutti gli sforzi e le imprecazioni non portano a nulla, me ne vado a letto recitando le giaculatorie e penso che domani farò saltar fuori il fuggitivo

Stamattina appena fatti gli auguri al nipotino inizio ad incalzarlo: “Ti ricordi dove abbiamo messo la statuina?” In realtà è un plurale maiestatis, perchè la statuina l’ho nascosta io, come ogni anno, ma cerco di coinvolgerlo nella ricerca, ricominciando a brontolare

“Ecco, l’ho persa, magari l’ho buttata via con le cartacce, ma pork*@§#!”

Stefano si mette di buona lena a cercare e pure Elena fa capolino per dare una mano, io sono ormai rassegnata a non vedere più la mia statuina preferita quando faccio un ultimo tentativo e aprendo la libreria lo vedo lì in bella vista che mi guarda e mi fa l’occhiolino!

“Eccoti qua, capperi! (serve che lo dica?)” Stefano comincia subito a ridacchiare e a prendermi in giro, giustamente, e io prendo la statuina che sghignazza pure lei e la piazzo in mezzo ai genitori che erano pure loro in ansia, poverini!

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Manco mal, alla fine si vede che tutte le preghierine che ho detto hanno avuto buon esito…buon Natale a tutti! 🙂

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